PAGINA IN ITALIANO

Nella trincea di scavo sul declivio meridionale del sito è documentata una lunghissima e ininterrotta sequenza occupazionale, dal VII al IV millennio a.C., che permette di indagare nella piana di Erbil il passaggio fondamentale dalle comunità di villaggi agricoli del Neolitico alle prime strutture urbane della Mesopotamia settentrionale. I livelli più antichi raggiunti risalgono all’epoca di Halaf (fine VII-VI millennio a.C.), quando si assiste nella piana di Erbil ad un progressivo sviluppo demografico con comunità di agricoltori e allevatori che sfruttano la rete di corsi d’acqua. È questo un periodo di intensi contatti che determinano la diffusione di elementi culturali simili, dalla ceramica dipinta alle abitazioni circolari, su un territorio amplissimo, che va dall’ Anatolia alla Siria e Mesopotamia Settentrionale. Ad Helawa il villaggio non doveva superare i 2-3 ettari e nella trincea sono stati riportate alla luce più fasi con strutture in argilla compattata (pisé) o costruite con mattoni di forma ovoidale, associate a focolari e forni per la cottura del cibo e ad una piattaforma di ciottoli. La ceramica di questo periodo (Halaf Tardo) presenta una decorazione dipinta policroma a motivi geometrici e le forme più ricorrenti sono le piccole olle e le coppe a pareti svasate, o le giare.

Veduta del declivio meridionale con la Step Trench B

Il complesso produttivo di periodo Ubaid con la fornace per la ceramica

Strumenti in pietra e argilla dall’area di lavorazione della ceramica di periodo Ubaid

Pendaglio in pietra decorato risalente al periodo Halaf

Frammento di vaso dipinto di periodo Ubaid raffigurante un capride stilizzato che ha ispirato il logo MAIPE

Pendaglio in pietra inciso risalente al periodo Ubaid

Lamelle di ossidiana da un atelier del Tardo Calcolitico 1

Lame in selce risalenti al Tardo Calcolitico 3

Lame in selce risalenti al Tardo Calcolitico 3

Resti faunistici di suino, bovino e caprovino rinvenuti nella Step Trench B

Cariossidi di Hordeum vulgare dai silos del Tardo Calcolitico 2

Foto panoramica degli edifici di periodo Halaf e Ubaid rinvenuti nell’Area C

Dettaglio di alcuni ambienti delle strutture circolari di periodo Halaf (tholoi)

Ceramica Halaf

Nel periodo successivo, si assiste ad un completo cambiamento nell’organizzazione dell’insediamento, con la comparsa di edifici domestici di pianta rettangolare più complessa, costruiti in mattoni crudi. Uno di questi, assai ben conservato, è stato riportato alla luce nell’Area C: era costituito da piccole stanze quadrangolari e da ambienti rettangolari maggiori, ed è databile alla fine del VI millennio a.C. (periodo di Ubaid). Nei vani si trovavano installazioni di vario genere e nei riempimenti al di sopra dei pavimenti sono stati recuperati numerosi strumenti in selce, pestelli e utensili in pietra, oggetti in terracotta, e i caratteristici ‘proiettili da fionda’ in argilla. Questi ultimi sono conosciuti con questo nome perché inizialmente interpretati come strumenti da offesa. Tuttavia, grazie al fatto che vengono spesso rinvenuti in associazione a installazioni da fuoco, si pensa che fossero usati anche come collettori di calore.   

La ceramica di questo periodo si distingue per il tipico impasto verde-grigio con decorazioni dipinte nere a motivi geometrici: bande orizzontali e ondulate, festoni, triangoli campiti. L’orizzonte Ubaid di Helawa trova confronti puntuali in tutta l’area ad est del Tigri, in particolare con contesti limitrofi nella piana di Erbil e nella piana di Mosul, e più in generale con la cultura materiale di Ubaid documentata in un’areale molto ampio che si estende dall’altopiano iranico al Mar Mediterraneo e dal Golfo Persico-Arabico alla penisola Anatolica, nell’area che può essere definita a partire da questa fase come “Grande Mesopotamia”. 

La scoperta del villaggio preistorico è di grande interesse per la ricostruzione del periodo cruciale in cui si sviluppano le comunità di agricoltori e allevatori nella Mesopotamia settentrionale. La sequenza stratigrafica rinvenuta nell’Area C di Helawa permette, per la prima volta nella piana di Erbil, di definire le due fasi di occupazione in modo estensivo e di indagare i cambiamenti nella cultura materiale e nell’organizzazione socio-economica delle comunità preistoriche in prospettiva diacronica sul lungo periodo. 

Dettaglio degli ambienti dell’edificio di periodo Ubaid

I caratteristici “proiettili da fionda” in argilla rinvenuti in prossimità delle installazioni di periodo Ubaid

Edificio a pianta tripartita risalente al Tardo Calcolitico 2/3

Dettaglio di alcuni ambienti dell’edificio tripartito

Veduta panoramica dell’edificio tripartito del tardo Calcolitico

Cretule con impronte di sigilli a stampo in origine apposte come sigillature di ceste e sacchi

Cretula con sigillo a stampo raffigurante due quadrupedi in posizione speculare

L’estensione della trincea di scavo su entrambi i versanti della collina artificiale di Helawa ha permesso la ricostruzione dell’impianto topografico dell’insediamento durante la fase Tardo Calcolitica 2/3. Sul versante occidentale, l’edificio tripartito affaccia su uno spazio aperto, probabilmente un cortile, il cui pavimento è formato da ciottoli e frammenti ceramici di varie dimensioni compattati. Sul versante orientale, invece, una serie di modesti ambienti quadrangolari contenenti installazioni da fuoco, banchette e vasche intonacate separano l’edificio tripartito da una ulteriore, grande struttura in mattoni crudi bipartita. Questa si estende lungo il fianco meridionale sulla sommità del sito. L’edificio si compone di un vasto ambiente rettangolare affiancato da stanze quadrangolari sul versante nord e ovest mentre la sua estensione meridionale è andata perduta per l’erosione del declivio.

Gli ambienti occidentali sono caratterizzati da una lunga sequenza di installazioni da fuoco e dal rinvenimento di ceramica da cucina e numerosi utensili in selce. All’interno delle stanze sul versante settentrionale dell’edificio è stata invece portata alla luce un’installazione formata da due piccoli muri in mattoni crudi contenente varie figurine di animali, molto schematiche, ma che certo rappresentano dei capridi o dei bovidi.

Veduta della strada lastricata del Tardo Calcolitico e dell’edificio tripartito

Dettaglio della strada lastricata risalente al Tardo Calcolitico 2/3 

Veduta aerea dell’attuale estensione dello scavo sulla sommità del mound

Veduta area dell’edificio orientale

Figurine animali in argilla

Un progetto di restauro architettonico ha interessato gli edifici del IV millennio a.C. sulla sommità della collina artificiale di Helawa, trovandosi queste maggiormente esposte agli eventi metereologici. Un approccio conservativo è stato quindi adottato per le strutture in mattoni crudi, i cui setti murari sono stati protetti e integrati tramite l’utilizzo di mattoni crudi moderni e quindi intonacati. Il restauro, svoltosi nell’arco di due campagne di scavo, ha visto la partecipazione di diversi attori locali: i mattoni crudi sono stati infatti realizzati secondo le modalità antiche (impasto di acqua, paglia e argilla) in uno dei villaggi circostanti al sito e quindi messi in posa ed intonacati da maestranze locali esperte nella lavorazione del mattone. Il risultato finale del restauro, oltre a rendere più immediata la comprensione delle strutture ai visitatori, protegge i muri originali senza l’utilizzo di coperture di materiali diversi e tessuti ma, allo stesso tempo, rimane ben distinguibile dalle parti delle strutture originali.

Lavori di restauro della strada lastricata del TC

Il restauro dei muri dell’edificio tripartito

Veduta aerea dell’edificio tripartito alla fine del restauro

Area E

Un’area produttiva del Tardo Calcolitico alle pendici del mound 

I lavori di ricognizione ad Helawa dimostrano come la fase di massima estensione del sito sia avvenuta durante il IV millennio a.C. Al fine di indagare questo fenomeno, è stato effettuato uno scavo nella parte più bassa del declivio settentrionale della collina artificiale. È stata così individuata, subito sotto la superficie, una fase di occupazione risalente al periodo Tardo Calcolitico caratterizzata da installazioni verosimilmente dedicate alla produzione ceramica. Queste sono costruite in mattoni crudi e rivestite da argilla pressata lungo il perimetro esterno. 

Veduta aerea dell’Area E

Veduta panoramica dell’edificio di Bronzo Tardo

Veduta panoramica del workshop per la ceramica a nord

Dettaglio della fornace per la cottura dei vasi

Dettaglio di una installazione con alloggiamenti nell’area produttiva

Alcuni esemplari di bottiglie a corpo globulare e un calice a decorazione dipinta

I caratteristici “piecrust pot stand”

Sepoltura di bambino nell’Area A

Sepoltura femminile nell’Area A 

Dettaglio del corredo della sepoltura femminile al momento del rinvenimento

Ricostruzione della collana rinvenuta nella sepoltura femminile

La fase di occupazione di periodo Islamico (Helawa VII) 

La fase più recente rinvenuta ad Helawa corrisponde alla realizzazione di grandi fosse circolari di epoca Islamica antica (VII secolo d.C.). Queste fosse che presentano spesso riempimenti di cenere, contenevano in alcuni casi degli esemplari completi di pentole globulari con anse e di anfore ovoidali con collo stretto e doppia ansa, decorate con incisioni ondulate e orizzontali. Le anfore, rivestite all’interno da uno strato di bitume, erano utilizzate per il trasporto e la conservazione di liquidi alimentari, ed in particolare del vino.  

Immagine: Esemplare di anfora rivestita in bitume all’interno

Dettaglio dei tre forni circolari nel settore meridionale dell’edificio

Alcuni esempi della ceramica tipica della metà del II millennio a.C.

Oggetti rinvenuti negli strati di abbandono dell’occupazione di Tardo Calcolitico 3