Veduta area dell’edificio in pietra ©Kültepe Excavations Archive
La città alta di Kültepe/Kanesh
Le ricerche condotte dalla missione italiana dal 2019 si concentrano su un’area cruciale dell’antico centro urbano, localizzata nella parte sud-occidentale del sito, in cui si trovavano diversi edifici pubblici databili tra la fine del III e gli inizi del II millennio a.C. Si tratta di due edifici cerimoniali o templari, il cosiddetto “palazzo sulla terrazza meridionale” e una serie di strutture ancillari, tutti affacciati su di una grande piazza pavimentata in pietra.
Nel corso delle prime indagini della missione PAIK, volte a ricostruire nel dettaglio la sequenza occupazionale tra il Bronzo Antico e l’età del Ferro, sono state riportate alla luce una serie di strutture architettoniche degli inizi del II millennio a.C., tra cui si distingue una imponente struttura che è stata chiamata “Edificio in Pietra”, per la sua tecnica costruttiva.
“L’Edificio sulla terrazza meridionale” del Bronzo Medio I
La più antica fase documentata, databile al Bronzo Medio I (Kültepe Mound – Fasi 8-9/10, contemporanee al Karum II), corrisponde a parte di un grande edificio (ribattezzato “Edificio Bruciato”), di cui è stata al momento identificata una porzione limitata, con orientamento simile a quello delle strutture dell’ala occidentale del cosiddetto “Edificio sulla Terrazza Meridionale” scavato da T. Özgüç tra il 1954 e il 1967 e contemporaneo alla fase della piazza lastricata.
Le attività della missione PAIK si sono concentrate nelle Aree 02 e 08, localizzate immediatamente ad est e a nord della grande stanza B12 dell’“Edificio sulla Terrazza Meridionale”, riportando alla luce parte delle strutture già scavate da T. Özgüç e individuando nuove evidenze architettoniche relative alla fase del Bronzo Medio I. L’ambiente B12 è stato interamente ripulito, raggiungendo il livello del pavimento documentato negli anni ’60, che appare mal conservato. Esso è tuttavia ancora visibile in diversi punti, come ad esempio nel settore settentrionale della sala e al centro dell’ambiente, dove è ancora distinguibile il grande focolare circolare.
Nell’area esterna di fronte all’ambiente B12 (Area 02), sono stati scavati due rifacimenti di piani pavimentali in terra battuta contemporanei alle fasi di vita della strada lastricata e alla piazza, mentre più a nord (Area 08) è stata portata alla luce una grande stanza dell’“Edificio Bruciato” che testimonia la prosecuzione verso nord del complesso pubblico dell’“Edificio sulla Terrazza Meridionale”.
L’”Edificio Bruciato” è caratterizzato da ambienti di forma rettangolare con orientamento est-ovest ed è composto nella fase costruttiva più antica da un ampio ambiente di circa 5 m di lunghezza per un massimo di 4 m di larghezza. I setti murari dell’edificio presentano evidenti tracce di incendio, ad esempio mattoni crudi che si sono cotti e vetrificati per le alte temperature raggiunte, accanto a frammenti di travi lignee che costituivano l’intelaiatura interna del muro completamente carbonizzate. L’edificio ha subito diversi interventi costruttivi e almeno due rifacimenti pavimentali del piano di calpestio interno ed esterno all’edificio. I depositi interni al vano e quelli di incendio e distruzione delle strutture scavate immediatamente all’esterno hanno restituito moltissimi materiali, tra cui diversi vasi ricostruibili e alcuni manufatti in bronzo (un’ascia e uno spillone). La ceramica rinvenuta nei livelli di distruzione è pertinente all’orizzonte denominato di Alishar III (Bronzo Medio I), caratterizzato da ceramica dipinta con motivi geometrici e decorazione monocroma nera o marrone-rossastra applicata sulla superficie esterna e sull’orlo di vasi come olle, ciotole carenate, tazze monoansate e boccali.
Lungo il suo limite settentrionale l’“Edificio bruciato” fu parzialmente asportato, per lasciare spazio al piano seminterrato di un edificio monumentale appartenente alla fase architettonica più recente del Bronzo Medio II (Kültepe Mound, Fase 7).
Gli edifici in pietra dell’area cerimoniale del Bronzo Medio II
Le eccezionali scoperte effettuate nelle Aree 01 e 05 hanno restituito nuovi dati per la ricostruzione topografica della città della fase del Bronzo Medio II (XVIII sec. a.C.), con alcune strutture in pietra tra cui risaltano due edifici monocellulari (come il “Piccolo Edificio in Pietra”) e una struttura monumentale (“Edificio in Pietra”), verosimilmente connesse all’area templare adiacente, databili all’ultima fase di occupazione del sito, immediatamente prima dell’abbandono a cavallo tra XVIII e XVII secolo a.C.
Veduta aerea degli edifici in pietra del Bronzo Medio II ©Kültepe Excavations Archive
A nord dell’“Edificio Bruciato” (Area 01), è stato messo in luce un imponente edificio seminterrato datato al Bronzo Medio II (Kültepe Mound – Fase 7). La struttura, ribattezzata “Edificio in Pietra”, si compone di due camere semi-sotterranee adiacenti: un ambiente stretto e lungo (L.78), di 12 × 2,5 m e con un recesso all’estremità sud-orientale, e una grande stanza rettangolare (L.79) di 12 × 5 m.
Le strutture murarie sono realizzate in pietra calcarea e pietra locale vulcanica, con blocchi grossolanamente squadrati nelle facce interne; verso l’esterno invece i muri erano addossati direttamente al terreno, tagliando le strutture e i livelli più antichi (Kültepe Mound – Fasi 8-10). I muri occidentale e settentrionale sono spessi oltre 3 m, per una altezza massima conservata che raggiunge quasi 4 m.
L’edificio, con orientamento nord-est/sud-ovest, doveva presentare almeno un secondo piano, situato al livello di calpestio della piazza lastricata, che era stata in parte tagliata e riadattata per la realizzazione della struttura. L’accesso agli ambienti sotterranei avveniva attraverso una scala con gradini in pietra localizzata nell’angolo nord-est e ricavata lungo il muro di sostengo settentrionale. Ad una quota comparabile, all’angolo tra il muro occidentale e quello settentrionale dell’edificio, era presente un piano lastricato, interpretabile come un pianerottolo di accesso al piano superiore (o “piano terra”) della struttura.
I due ambienti semi-sotterranei erano dei magazzini molto particolari. Il vano meridionale (L.78), di forma stretta e allungata, era adibito allo stoccaggio di beni alimentari conservati in nove grandi pithoi, incassati nel piano pavimentale allettato con terra battuta e grandi lastre di pietra. Il vano settentrionale (L.79), di grandi dimensioni, era utilizzato come luogo di stoccaggio di ceramiche da mensa e da dispensa (tra cui una grande giara con decorazione applicata), poste sia su scaffalature lignee collocate lungo i lati settentrionale e meridionale, sia su una banchetta in pisé, provvista di dieci alloggiamenti e localizzata lungo il lato orientale del vano. Il pavimento del grande ambiente era realizzato con piccole pietre rivestite di intonaco e ricoperte da stuoie, delle quali rimanevano evidenti tracce mineralizzate.
Nei pressi dell’angolo nord-occidentale dell’edificio, è stata portata alla luce una singolare installazione addossata al muro stesso, di forma circolare e interamente costruita con blocchi di pietra. Tale installazione, larga all’imboccatura 45 cm e profonda ca. 2,50 m, è stata preliminarmente interpretata come un condotto collegato con l’ambiente L.79 con probabile funzione di areazione, riempito dopo il crollo dell’edificio con ceramica (inclusi vasi miniaturistici) e scarti di animali ad assumere una funzione secondaria di favissa, probabilmente da connettere con le attività di obliterazione rituale dell’“Edificio in pietra”, documentate dagli spessi livelli di scarico e riempimento estesi all’intero ingombro dell’edificio che coprivano, obliterandoli, i livelli di crollo.
Negli spessi livelli di crollo è stata rinvenuta una impressionante quantità di ceramica, comprendente morfologie vascolari diversificate atte alla conservazione ed il consumo di aridi e liquidi e pertinenti a produzioni in ceramica rossa lustrata e in ceramica comune. Alcuni vasi si erano conservati quasi integralmente, mentre la maggior parte del materiale, compresi i grandi pithoi, è stata rinvenuta in frammenti al di sotto dei consistenti crolli delle murature in pietra. Nei livelli di crollo e riempimento è stata, inoltre, rinvenuta una sorprendente quantità di ossa animali, con una singolare alta concentrazione di specie selvatiche.
Il materiale ceramico risulta del tutto omogeneo e ascrivibile ad un orizzonte tardo della sequenza del Bronzo Medio, corrispondente alle fasi 6 e 7 del mound, e ai livelli Ib e Ia del kārum, dunque databile indicativamente al XVIII secolo a.C., anche sulla base dei confronti ceramici con i siti della piana e, più ampiamente, dell’Anatolia centrale. Di eccezionale rilevanza è il ritrovamento di numerosi frammenti appartenenti a due grandi giare decorate con applicazioni plastiche in argilla che formano motivi geometrici e figurativi senza confronti in Anatolia. Si alternano, in lunghi fregi separati da listelli, metope con motivi a cerchio, a croce e mezzaluna, rosette e soli stilizzati, festoni e scale. Tra essi, è inserita una scena con motivi figurativi, in cui si riconoscono una leonessa, una antilope rampante con un piccolo sulle zampe e una scena musicale, dove un suonatore d’arpa accompagna le danze di due personaggi, di cui uno è certamente maschile.
Si tratta di una scoperta di straordinaria importanza. I pithoi a decorazione plastica dell’Edificio in Pietra documentano infatti, per la prima volta, su di una categoria di vasi anch’essa sconosciuta fino ad ora a Kültepe, elementi figurativi disposti in una composizione narrativa, il cui intento ci pare senz’altro cerimoniale o rituale, fornendo un prezioso elemento per l’interpretazione dell’edificio.
Si tratta probabilmente di un elemento in continuità con la assai nota produzione paleo-ittita di vasi a rilievi figurativi, attestata in diversi centri anatolici, e con gli esemplari più completi rinvenuti a Inandiktepe e a Huseyndede Tepesi, due centri databili al XVI-XV secolo a.C. e sedi di residenze di personaggi di alto rango della corte ittita.
Straordinario, è stato anche il ritrovamento, tra le migliaia di ossa animali nei livelli di crollo e riempimento dell’edificio, di ossa pertinenti ad almeno due leoni, un orso, diversi cervi e cinghiali, che rimandano ad attività di caccia.
Immediatamente ad ovest dell’“Edificio in pietra”, su un terrazzamento ad una quota di circa 3 m superiore rispetto all’area pavimentata, le prime campagne di scavo hanno riportato alla luce due edifici ad uso domestico del Bronzo Medio II (Kültepe Mound – Fase 7). Entrambi gli edifici erano stati costruiti seguendo un impianto monocellulare, con un basamento di blocchi squadrati di andesite, su un terrazzamento il cui declivio affaccia a est sull’ “Edificio in pietra”, del quale seguono l’orientamento N-E/S-O.
Di questi, non è stato possibile investigare l’edificio sud-occidentale, poiché la stratigrafia più superficiale dell’area terrazzata era stata tagliata da numerose fosse, che hanno causato anche la distruzione di alcune sue parti.
L’Edificio collocato al centro dell’area di scavo e identificato con il nome “Piccolo edificio in pietra”, invece, presenta integro il perimetro murario ed è stato completamente scavato nel corso della campagna del 2023, rimuovendo strati di crollo e blocchi di pietra caduti all’interno.
Sul pavimento di terra battuta, sono stati rinvenuti vasi da mensa, da dispensa, da cucina, vasellame per lo stoccaggio insieme a utensili per la lavorazione degli alimenti. All’interno della struttura, contro la parete nord-occidentale, era collocato un forno a cupola dal profilo in mattoni, mentre un’installazione in blocchi di pietra rettangolari era posizionata nell’angolo sud-occidentale, probabilmente il basamento di una scala per raggiungere il piano superiore.
Addossata all’esterno del muro meridionale del “Piccolo edificio in pietra”, è stata scavata un’installazione semicircolare, bordata con un singolo filare di pietre di medie dimensioni. All’interno vi era materiale ceramico, specialmente fondi rovesciati, e pochi resti animali. Sebbene l’interpretazione non sia ancora del tutto chiara, è evidente che l’installazione fosse direttamente connessa all’edificio, poiché il suo fondo è alla stessa quota del pavimento e presenta delle tracce calcaree bianche lenticolari alla base, attestate anche nell’ambiente attiguo.
Lo studio dei materiali rinvenuti all’interno del “Piccolo edificio in pietra” e dell’adiacente installazione ha consentito di datare la fase d’uso della struttura al Bronzo Medio II (Kültepe Mound – Fase 7), un importante dato che consente di stabilire la contemporaneità tra questo edificio ed il più monumentale “Edificio in pietra” e, di conseguenza, che l’insediamento dovesse essere costruito su terrazzamenti degradanti da ovest verso est.
Di questo antico terrazzamento è forse possibile cogliere una traccia negli strati di accumulo che presentano evidenti segni di distruzione e livellamento da correlarsi ad una fase insediativa di poco precedente, come attestato dall’abbondanza di mattoni crudi frammentari, bruciati e crollati, frammisti a materiale ceramico risalente al Bronzo Medio I (Kültepe Mound – Fase 8).
Gli edifici residenziali nord-occidentali del Bronzo Medio
La campagna di scavo del 2024 è stata principalmente condotta in una nuova area di scavo a a N-O degli edifici in pietra e immediatamente a ridosso di un settore già esposto dalla missione turca diretta da T. Özgüç.
Qui sono stati rinvenuti ambienti a pianta rettangolare di strutture verosimilmente domestiche. Dopo aver indagato alcune installazioni effimere a pianta circolare probabilmente dell’Età del Ferro, le ricerche hanno messo in luce un’ampia stanza rettangolare al centro dell’area, delimitata da un imponente muro orientale in pietra e muri settentrionali e meridionali in mattoni crudi. Di grande interesse sono i numerosi resti di vasi in posto, di medie e grandi dimensioni, addossati proprio al muro orientale, che hanno permesso di datare il contesto al Bronzo Medio II, grazie al confronto puntuale con ceramica rinvenuta sul pavimento dell’“Edificio in Pietra”.
A Nord della stanza sopra citata, un altro ambiente di dimensioni più ridotte sembra collegato al precedente da un passaggio, forse una strada, ricca di resti ceramici appoggiati di piatto sul fondo in terra battuta.
Anche nella porzione Sud dell’area di scavo vi sono resti di muri e di ambienti, ma di più difficile lettura, dato il pessimo stato di conservazione. Unica eccezione, le fondamenta di un fornetto, composto da un una parete a tre filari di pietre e da una chiusura semicircolare a un solo filare di pietre di piccole dimensioni.
Veduta aerea dello scavo @Kültepe Expedition Archive