Of Clay, Pots, and People: Investigating the Organization of Pottery Production in the 2nd Millennium BC Trans-Tigridian Region (southwestern Erbil Plain – Kurdistan Region of Iraq)

Questo progetto di ricerca, sotto la responsabilità scientifica di Valentina Oselini, ha ricevuto un finanziamento dalla Gerda Henkel Foundation (n. AZ 13/F/23) e si focalizza sull’analisi comparativa e diacronica della ceramica del Bronzo Medio (2000-1600 a.C.) e del Bronzo Tardo (1600-1200 a.C.) proveniente da tre siti archeologici della pianura sud-occidentale di Erbil, nel Kurdistan Iracheno: Kurd Qaburstan, Aliawa e Helawa.

Lo studio, sviluppato in collaborazione con la Missione Archeologica nella Piana di Erbil, diretta da Luca Peyronel (Università degli Studi di Milano), e con il Kurd Qaburstan Archaeological Project, diretto da Tiffany Earley-Spadoni (University of Central Florida), intende comprendere come variabili socioeconomiche e politiche abbiano influenzato la produzione artigianale su scala micro-regionale.

L’aerea di studio del progetto con indicati i tre siti (in rosso) e gli atelier di ceramica moderni (in verde). Mappa creata con QGis

L’analisi del repertorio ceramico, strettamente legata alle dinamiche culturali e ambientali dei luoghi di produzione, permette di individuare modalità e specializzazioni della manifattura, oltre a far luce sulle dinamiche di organizzazione economica del settore. Durante le fasi di Bronzo Medio prima e Bronzo Tardo poi, il repertorio ceramico provenienti dai tre siti ha caratteristiche morfologiche e stilistiche simili, che denotano una continuità di tradizioni nel tempo, nonché la condivisione di modelli, tecnologie e maestranze su scala locale. La posizione dei tre siti, vicini tra loro, consente di valutare i diversi gradi di centralità e subordinazione rispetto al centro principale, identificato nell’odierna Kurd Qaburstan. All’interno di questa rete, Aliawa e successivamente Helawa si distinguono come siti secondari ma strategici per la gestione delle risorse territoriali.

La ricerca adotta un approccio multidisciplinare, integrando l’analisi tradizionale di forme e stili con tecniche di laboratorio in grado di indagare le proprietà dei materiali, rivelandone origini e tecnologie. L’analisi di distribuzione dei diversi contesti di rinvenimento aiuta inoltre a comprendere funzioni primarie e secondarie delle ceramiche, chiarendo le loro destinazioni d’uso.

Alcune tecniche di manifattura e trattamenti di superficie documentate con il microscopio digitale Dino-Lite su materiali di Bronzo Tardo da Helawa @MAIPE

Individuazione delle tecniche di produzione attraverso esame autoptico e comparativo su materiali di Bronzo Tardo da Helawa @MAIPE

Aliawa (MBA). Il progetto GIS e la distribuzione dei tipi ceramici nell’Area D (“città bassa”). ©MAIPE

Il progetto comprende anche studi sperimentali ed etnografici nell’area di indagine, dove alcuni laboratori ancora oggi producono ceramiche seguendo processi tradizionali. La pianura di Erbil, infatti, rimane un luogo privilegiato per l’estrazione dell’argilla e la realizzazione di mattoni e ceramiche, come testimonia la presenza di diverse fabbriche e laboratori vicino ad Aliawa. Tuttavia, tale tradizione sta scomparendo progressivamente nel Kurdistan Iracheno e in tutto l’Iraq, sia a causa della ridotta domanda sia per la concorrenza estera. Documentare queste pratiche offre dunque un’opportunità preziosa per preservare e studiare usanze locali che altrimenti rischiano di andare perdute.

Il laboratorio del vasaio a Mastawa presso Aliawa, Kurdistan Iracheno

Infine, un aspetto cruciale del progetto riguarda lo studio delle connessioni culturali tra la pianura di Erbil e le regioni adiacenti della Mesopotamia. Il confronto tra i repertori ceramici permette di rintracciare contatti, influenze e scambi, ricostruendo così le dinamiche di circolazione di materiali, idee e tradizioni nel II millennio a.C., una fase storica in cui diverse entità statali coesistono sul territorio, alternando periodi di pace e conflitto.