Crafting Complexity

Pottery Production and Consumption at Helawa (Erbil Plain)
between the Ubaid and Late Chalcolithic Periods

Il progetto Crafting Complexity, coordinato da Agnese Vacca, ha ricevuto il finanziamento Mesopotamian Fellowship Grant 2023/2024 da parte dell’American School for Overseas Research – ASOR.

Nel corso del IV millennio a.C. nell’area della Grande Mesopotamia sono osservabili alcuni cambiamenti sostanziali nell’organizzazione della produzione e nella distribuzione e consumo della ceramica. Tali cambiamenti possono essere messi in relazione con il processo di urbanizzazione e l’affermarsi di una produzione artigianale altamente specializzata, condotta da vasai professionisti a livello extra-familiare, che si rifletterebbe nella progressiva standardizzazione del repertorio ceramico. Il progetto “Crafting Complexity” ha come obiettivo quello di ricostruire le dinamiche di produzione, distribuzione e consumo della ceramica nel sito di Helawa (Piana di Erbil) in prospettiva diacronica, tra il periodo di Ubaid e il Tardo Calcolitico (V-IV millennio a.C.). L’applicazione di analisi tecnologiche e archeometriche consentirà di indagare il processo di specializzazione e standardizzazione della produzione ceramica evidenziandone le principali ricadute sull’organizzazione delle società della Mesopotamia settentrionale.

Il sito di Helawa, indagato dalla Missione MAIPE dell’Università degli Studi di Milano a partire dal 2013, rappresenta un caso di studio ottimale grazie alla sequenza di occupazione ininterrotta dal VII al IV millennio a.C., nonché la presenza di atelier di produzione ceramica datati alle fasi di Ubaid e al Tardo Calcolitico.

Il progetto ha tra i suoi obiettivi la realizzazione di analisi mineralogiche e petrografiche (sezioni sottili, XRD, XRF, spettroscopia Raman) su un campione selezionato di ceramiche al fine di ricostruire le tradizioni dei diversi sistemi di produzione e consumo tramandati all’interno di un gruppo o di una società. È, inoltre, prevista la realizzazione di analisi composizionali per definire la produzione e la circolazione della ceramica a livello extra-sito, facilitando il confronto con i risultati già ottenuti per il repertorio vascolare di altri siti calcolitici della Piana di Erbil.

Contesti, materiali e metodologia

Gli scavi archeologici condotti tra il 2016 e il 2023 a Helawa, sulla sommità del tell (Area A) e lungo il pendio meridionale (Step Trench B), hanno permesso di individuare un’occupazione compresa tra la fase di Halaf e il Tardo Calcolitico 3, caratterizzata da un eccezionale stato di conservazione delle strutture e da un ricco repertorio vascolare, con diverse forme intere o interamente ricostruibili (Figg 1-2).

Figure 1. Veduta dal drone di Tell Helawa con le aree di scavo 2016-2023. ©MAIPE.

Fig. 2. Pianta schematica della Step Trench e dell’Area A con le principali fasi scavate. ©MAIPE.

Lo scavo dei livelli datati al periodo di Ubaid e al Tardo Calcolitico 1 ha, inoltre, permesso di individuare degli atelier ceramici con aree di lavorazione e fornaci per la cottura dei vasi che permettono di analizzare sia le evidenze dirette legate alla produzione ceramica, sia quelle indirette desumibili dall’analisi dei prodotti stessi .

Un consistente numero di campioni ceramici è stato selezionato per le analisi archeometriche. La selezione è stata condotta a partire da una rigorosa classificazione tipologica e funzionale del repertorio vascolare proveniente da diversi contesti stratificati databili alle fasi di Ubaid e del Tardo Calcolitico, agganciate alla cronologia assoluta tramite datazioni al radiocarbonio. La selezione del repertorio ceramico per le analisi tecnologiche e petrografiche ha privilegiato il più ampio spettro possibile di classi ceramiche, tipologie morfologico-funzionali e decorazioni (Fig. 3).

Fig. 3. Helawa, tipi ceramici del Tardo Calcolitico 1-3. ©MAIPE.

I dati relativi ai campioni analizzati sono gestiti nella piattaforma GIS della MAIPE e comprendono dati qualitativi (descrizione dei singoli campioni accompagnata da disegni e foto) e quantitativi (dati metrici, petrografici, chimici), le informazioni sul contesto di provenienza, la datazione. La gestione dei dati nella piattaforma GIS permette di realizzare analisi multivariate e spaziali con la finalità di ricostruire la relazione tra la dimensione tecnologica della produzione ceramica, il grado di specializzazione, la trasmissione della conoscenza tra i ceramisti e l’organizzazione socioeconomica delle comunità preistoriche di Helawa. L’analisi condotta sul sito di Helawa fornisce un quadro di riferimento che potrà essere confrontato con i dati provenienti da siti coevi nella Piana di Erbil e più ampiamente nella regione Trans-Tigrina.

Una selezione di frammenti diagnostici risalenti ai periodi Halaf, di Ubaid e al Tardo Calcolitico 1-3 è stata importata in Italia in accordo con la Direzione delle Antichità per effettuare analisi archeometriche. I frammenti selezionati vengono studiati seguendo due metodologie di analisi interconnesse:

Analisi tecnologiche: le diverse tipologie ceramiche classificate secondo criteri morfologico-funzionali vengono descritte sulla base della presenza di caratteri diagnostici riconoscibili e correlabili alle tecniche di manifattura. L’osservazione viene effettuata avvalendosi di immagini digitali ad alta risoluzione ottenute con un microscopio portatile (Dino-lite®), successivamente confrontate con materiale sperimentale di riferimento (Fig. 4). Sulla base delle macrotracce osservabili sulla superficie dei vasi e in sezione è, infatti, possibile identificare diverse tecniche di manifattura (come, ad esempio, la modellazione a lastre, la tornitura e la rifinitura al tornio), che possono essere interpretate come distinte modalità di modellazione del vaso o tracce della gestualità del vasaio impresse sull’argilla. Le informazioni sul processo di manifattura e modellazione, incluso l’uso di energia cinetica rotativa (RKE), vengono descritte attraverso l’osservazione delle macrotracce e successivamente confrontate con le informazioni relative alla forma e distribuzione dei vacui e delle vescicole, desunte dall’osservazione al microscopio ottico delle sezioni sottili.

Analisi mineralogico-petrografiche: i vasi campionati vengono sottoposti ad analisi petrografiche presso il Dipartimento di Scienze della Terra Ardito Desio dell’Università degli Studi di Milano (G.D. Gatta, G. Morabito, D. Comboni). I campioni ceramici vengono analizzati utilizzando la diffrazione dei raggi X (XRD) e le sezioni sottili vengono osservate al microscopio a luce trasmessa, con la finalità di definire dei gruppi petrografici omogenei nella microstruttura e nell’impasto ed ottenere una caratterizzazione dettagliata degli inclusi, della matrice e della porosità dell’argilla. Inoltre, la composizione mineralogica viene determinata tramite spettrometria XRF delle ceramiche, realizzata presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova (L. Maritan). I gruppi ceramici precedentemente distinti tramite osservazioni macroscopiche dei frammenti vengono, quindi, ridefiniti in base ai gruppi petrografici identificati. La composizione chimica delle argille viene, inoltre, confrontata con quella dei suoli campionati intorno al sito di Helawa dal gruppo di geomorfologi del Dipartimento di Scienze della Terra Ardito Desio dell’Università degli Studi di Milano (A. Zerboni, L. Forti). Infine, grazie ad un accordo di collaborazione internazionale tra la Missione MAIPE dell’Università degli Studi di Milano e l’Oregon State University, vengono condotte analisi INAA presso il laboratorio archeometrico dell’Oregon State University (L. Minc). L’analisi strumentale ad attivazione neutronica è finalizzata ad indagare la variazione nella composizione delle ceramiche documentate nella Piana di Erbil, attraverso il confronto tra i risultati ottenuti per il repertorio ceramico di Helawa e quello proveniente da altri siti della Piana di Erbil, come il sito di Surezha, situato a ca. 8 km di distanza da Helawa, e indagato dall’Oriental Institute dell’Università di Chicago.

Figure 4a-4b. Frammenti ceramici del periodo di Ubaid (TH.18.B.96/23) e del Tardo Calcolitico  (TH.21.A.725/3) da Helawa. Foto scattata con il microscopio digitale Dino-Light (©MAIPE).