La zona in cui opera la MAIPE si trova nella parte sud-occidentale della piana di Erbil formata da un bacino idrografico che drena le acque provenienti dai monti Zagros a est verso la vallata del Tigri a ovest, con i due maggiori affluenti, lo Zab superiore e lo Zab inferiore, che la delimitano a nord e sud.
Nel passato la piana era caratterizzata da ottimali condizioni di sfruttamento agricolo-pastorale, grazie alla presenza di una rete di corsi d’acqua che confluivano nello Zab superiore, e da una serie di vie di comunicazione est-ovest che congiungevano i passi nelle montagne orientali con la vallata del Tigri.
Mappa della Mesopotamia Settentrionale (ESRI Satellite) con indicati alcuni dei principali siti archeologici
Gli studi condotti nell’ambito del progetto di ricognizione estensiva, effettuata dall’Università di Harvard (l’Erbil Plain Archaeological Survey, diretta da J. Ur), hanno dimostrato la presenza di una densa occupazione territoriale databile a partire dal Neolitico e Calcolitico (periodi di Hassuna, Halaf e Ubaid; VII-inizi V millennio a.C.) e soprattutto durante il Tardo Calcolitico e il Bronzo Antico (V-III millennio a.C.). La regione è interessata dall’espansione del Regno di Akkad (2350-2200 a.C.), e poi diviene parte del territorio nord-orientale controllato dalla III Dinastia di Ur (2100-2000 a.C.).