Ebla Landscape Studies
Il progetto Ebla Landscape Studies – Trends in Settlement Patterns from the Early Bronze to the Iron Age è coordinato da Agnese Vacca ed ha come oggetto lo studio del paesaggio archeologico nella regione di Ebla attraverso ricognizioni territoriali e indagini remote sensing, finalizzato alla pubblicazione di un volume monografico.
Il progetto ha ottenuto un finanziamento biennale (2018-2020) da parte della fondazione Shelby White and Leon Levy Program for Archaeological Publications del Semitic Museum dell’Università di Harvard (https://whitelevy.fas.harvard.edu/people/agnese-vacca).
A partire dagli anni 1960 le attività di ricognizione di superficie, condotte nella regione di Ebla dalla Sapienza Università di Roma, hanno fornito le basi per uno studio territoriale dettagliato che è stato recentemente integrato attraverso indagini remote sensing, geo-archeologiche e paleo-ambientali condotte nell’ambito del Progetto Ebla Chora Project (ECP) diretto da P. Matthiae, che ha ottenuto il finanziamento ERC Advanced Grant 2010-2014 (https://cordis.europa.eu/project/rcn/94572/factsheet/en).
Partendo dai risultati ottenuti nell’ambito dell’ECP, il progetto ha ampliato l’analisi territoriale, focalizzandosi sulla raccolta, analisi e presentazione di una sostanziale base di dati comprendente un ampio lotto di materiali di superficie (in particolare ceramica) databili tra il III e il I millennio a.C. e provenienti dalle ricognizioni nel territorio di Ebla. Scopo del progetto è quello di ricostruire la formazione ed evoluzione del paesaggio naturale e culturale della chora di Ebla dall’età del Bronzo Antico (III millennio a.C.) all’età del Ferro (I millennio a.C.), esplorando aspetti come la cronologia e la funzione degli insediamenti, i sistemi difensivi, la connettività, le reti commerciali, le infrastrutture, il potenziale economico e lo sfruttamento del territorio.
MEMBRI Del PROGETTO
Agnese Vacca (Università degli Studi di Milano), coordinatore del progetto
Luca Peyronel (Università degli Studi di Milano)
Simone Mantellini (Università di Bologna)
Marta D’Andrea (Sapienza Università di Roma)
Georges Mouamar (Maison de l’Orient et de la Méditerranée, CNRS, Lyon);
Paolo Rosati (Sapienza Università di Roma)