Kültepe Mound – Area 08
Gli scavi nel settore sud-occidentale del sito
Le ricerche delle ultime campagne (2020-2022) si sono concentrate nel settore sud-occidentale del sito (Area 08), localizzata in una zona dove gli scavi turchi avevano identificato un complesso monumentale di edifici pubblici datati tra la fine del III e gli inizi del II millennio a.C., raccordati da una grande piazza pavimentata in pietra. Gli scavi hanno portato alla luce una serie di strutture architettoniche relative all’occupazione del II millennio a.C., suddivise in diverse fasi stratigrafiche databili al BM I-II (Kültepe Mound Periods 6-9).
La più antica fase documentata, databile al Bronzo Medio I (Kültepe Mound Periods 8-9), corrisponde a parte di un grande edificio (che abbiamo denominato “Edificio Bruciato”), di cui è stata al momento identificata una porzione limitata, con orientamento simile a quello delle strutture dell’ala occidentale del cosiddetto Palazzo sulla Terrazza Meridionale scavato da T. Özgüç e contemporaneo alla fase della piazza lastricata.
L’Edificio Bruciato è caratterizzato da ambienti di forma rettangolare con orientamento est-ovest ed è composto nella fase costruttiva più antica da un ampio ambiente di ca. 5 m di lunghezza per un massimo di 4 m di larghezza nord-sud. I setti murari dell’edificio presentano evidenti tracce di incendio, riscontrabili nella presenza di mattoni crudi che si sono cotti e vetrificati per le alte temperature raggiunte, accanto a frammenti di travi lignee che costituivano l’intelaiatura interna del corpo murario completamente carbonizzate. L’edificio ha subito diversi interventi costruttivi e almeno due rifacimenti pavimentali del piano di calpestio interno ed esterno all’edificio. I depositi interni al vano e quelli di incendio e distruzione delle strutture scavate immediatamente all’esterno hanno restituito abbondanti materiali, tra cui diversi vasi ricostruibili e numerosi manufatti in bronzo frammentari (un’ascia e uno spillone). La ceramica associata ai livelli di distruzione è pertinente all’orizzonte ceramico Alishar III/II (Bronzo Medio I), caratterizzato da ceramica dipinta con motivi geometrici sovrapposti e decorazione monocroma nera o marrone-rossastra applicata sulla superficie esterna e sull’orlo dei vasi (olle, tazze, boccali).
Lungo il limite settentrionale l’edificio del BM I è stato parzialmente asportato per lasciare spazio al piano seminterrato di un edificio monumentale appartenente alla fase architettonica più recente del Bronzo Medio II (Kültepe Mound Periods 6-7).
Un edificio monumentale in pietra del Bronzo Medio II (Area 01-08)
Immediatamente a nord dell’Edificio Bruciato, è stato messo in luce un imponente edificio seminterrato datato al Bronzo Medio II (XVIII secolo a.C.).
La struttura, che abbiamo denominato “Edificio in Pietra”, si compone di due camere semi-sotterranee adiacenti, un ambiente stretto e lungo (L.78) di 12 × 2,5 m con recesso all’estremità sud-orientale, e una grande stanza rettangolare (L.79) di 12 × 5 m. Le strutture murarie sono realizzate in pietra locale vulcanica con blocchi grossolanamente squadrati nelle facce interne mentre il corpo verso l’esterno era addossato direttamente al terreno. I muri occidentale e settentrionale che dovevano reggere la maggiore spinta sono spessi oltre 3 m per una altezza massima conservata che raggiunge quasi 4 m nell’angolo nord-ovest. L’accesso agli ambienti sotterranei avveniva attraverso una scala con gradini in pietra localizzata nell’angolo nord-est e ricavata lungo il muro di sostengo settentrionale. L’edificio, con orientamento Est-Ovest, doveva presentare almeno un piano superiore ubicato al livello di calpestio della piazza lastricata, che era stata in parte tagliata e riadattata per la realizzazione della struttura.
I due ambienti semi-sotterranei erano dei magazzini molto particolari: il vano meridionale (L.78), di forma stretta e allungata, era adibito allo stoccaggio di beni alimentari conservati in nove grandi pithoi incassati nel piano pavimentale allettato con terra battuta e grandi lastre di pietra; il vano settentrionale (L.79), di grandi dimensioni, era utilizzato come luogo di stoccaggio di ceramiche da mensa e dispensa (tra cui una grande giara con decorazione applicata) poste sia su scaffalature lignee, collocate lungo i lati settentrionale e meridionale, sia su una banchetta in pisé, provvista di dieci alloggiamenti e localizzata lungo il lato orientale del vano. Il pavimento del grande ambiente era realizzato con piccole pietre rivestite di intonaco e ricoperte da stuoie delle quali rimanevano evidenti tracce mineralizzate.
Negli spessi livelli di crollo è stata rinvenuta una impressionante quantità di ceramica, comprendente morfologie vascolari diversificate atte alla conservazione ed il consumo di aridi e liquidi e pertinenti a produzioni in ceramica rossa lustrata e in ceramica comune. Alcuni vasi si erano conservati quasi integralmente, mentre la maggior parte del materiale, compresi i grandi pithoi, è stata rinvenuta in frammenti al di sotto dei consistenti crolli delle murature in pietra. Nei livelli di crollo e riempimento è stata, inoltre, rinvenuta una sorprendente quantità di ossa animali, con una singolare alta concentrazione di specie selvatiche.
Il materiale ceramico risulta del tutto omogeneo e ascrivibile ad un orizzonte tardo della sequenza del Bronzo Medio, corrispondente alle fasi 6 e 7 del mound, e ai livelli Ib e Ia del kārum, dunque databile indicativamente al XVIII secolo a.C., anche sulla base dei confronti ceramici con i siti della piana e, più ampiamente, dell’Anatolia centrale.
Di eccezionale rilevanza è il ritrovamento di numerosi frammenti appartenenti a due grandi giare decorate con applicazioni plastiche in argilla che formano motivi geometrici e figurativi senza confronti in Anatolia. Si alternano, in lunghi fregi separati da listelli, metope con motivi a cerchio, a croce e mezzaluna, rosette e soli stilizzati, festoni e scale. Tra essi, è inserita una scena con motivi figurativi, in cui si riconoscono una leonessa, una antilope rampante con un piccolo sulle zampe e una scena musicale, dove un suonatore d’arpa accompagna le danze di due personaggi, di cui uno è certamente maschile.
Si tratta di una scoperta di straordinaria importanza. I pithoi a decorazione plastica dell’Edificio in Pietra documentano infatti, per la prima volta, su di una categoria di vasi anch’essa sconosciuta fino ad ora a Kültepe, elementi figurativi disposti in una composizione narrativa, il cui intento ci pare senz’altro cerimoniale o rituale, fornendo un prezioso elemento per l’interpretazione dell’edificio.
Si tratta probabilmente di un elemento in continuità con la assai nota produzione paleo-ittita di vasi a rilievi figurativi, attestata in diversi centri anatolici, e con gli esemplari più completi rinvenuti a Inandiktepe e a Huseyndede Tepesi, due centri databili al XVI-XV secolo a.C. e sedi di residenze di personaggi di alto rango della corte ittita.
Straordinario, è stato anche il ritrovamento, tra le migliaia di ossa animali nei livelli di crollo e riempimento dell’edificio, di ossa pertinenti ad almeno due leoni, un orso, diversi cervi e cinghiali, che rimandano ad attività di caccia.
L’edificio monumentale rinvenuto nel settore sud-occidentale del sito rappresenta un caso eccezionale di una struttura monumentale in pietra, verosimilmente connessa all’area sacra adiacente, ed inquadrabile nell’ultima fase di occupazione immediatamente precedente l’abbandono avvenuto probabilmente nel XVII secolo a.C.